Il Progetto di Eccellenza

Un progetto ambizioso per affrontare le sfide dei cambiamenti sociali, economici, ambientali e culturali

Il Progetto di Eccellenza del DIST è stato pensato per valorizzare la capacità del dipartimento di rispondere alle sfide poste dall’Agenda 2030 dell’ONU (“Transforming our world: the 2030 agenda for sustainable development”, adottata nel 2015). In particolare, è stato pensato per contribuire a raggiungere gli obiettivi del Sustainable Development Goal 11: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Il DIST, nel panorama delle strutture di ricerca finanziate, presenta caratteristiche utili a raggiungere questi obiettivi:

  • È, infatti, un dipartimento interateneo e fortemente multidisciplinare, combinando le cosidette SSH (Social sciences and humanities) e STEM sciences (Science, technology, engineering, and mathematics);
  • Si è dotato di un Piano Strategico di Dipartimento, 2020-2023, dopo essere stato tra i primi dipartimenti dei due atenei torinesi a dotarsene per il periodo 2014-2020.
La questione urbana al centro

La questione urbana si è riconfigurata in modo radicale e inedito, collocando le pratiche dell’abitare, produrre, consumare e muoversi entro un quadro in cui si intersecano nuove fragilità, opportunità e rischi. Le dinamiche demografiche, il cambiamento climatico, i fenomeni migratori, le nuove forme della produzione industriale e le sfide inattese poste dalla pandemia di COVID-19 sono questioni che richiedono di essere interpretate e comprese per confrontarsi con il cambiamento dei fenomeni in atto e per definire azioni e risposte efficaci. Sono questioni che è impossibile considerare separatamente, collegate come sono in un intreccio di aspetti economici, sociali, politici e ambientali che richiedono una innovazione profonda delle forme di organizzazione delle attività di ricerca, favorendo la collaborazione interdisciplinare e il confronto fra ricerca di base e ricerca applicata, delle forme e dei contenuti della didattica, per adattarsi a cambiamenti profondi nella formulazione e erogazione del sapere, e della condivisione del sapere con la società civile nel suo insieme, per favorire un processo di trasmissione reciproca di conoscenza e informazioni. È quindi necessario un mutamento radicale nel modo di individuare e affrontare i problemi.