Le persone
Il Progetto di Eccellenza ha permesso di rafforzare lo spettro di competenze del dipartimento, grazie alla possibilità di affiancare una programmazione straordinaria a quella ordinaria del personale docente e tecnico.
Andrea Ajmar, ricercatore a tempo determinato di tipo b, ha conseguito un dottorato in Ambiente e del Territorio ed è un esperto di analisi in ambiente GIS e di sviluppo e implementazione di Infrastrutture di Dati Territoriali. È membro del laboratorio SDG11Lab che ha l'obiettivo di creare un'infrastruttura di dati spaziali in grado di garantire un accesso efficiente a fonti dati di interesse generale (es. acquisizioni satellitari e da aereo, dati cartografici di riferimento, ecc.) e di integrarli con dati tematici specifici, mettendo a disposizione strumenti di analisi, rappresentazione e visualizzazione per attività di ricerca. È attivo nella promozione di OpenStreetMap come iniziativa di cartografia partecipativa. È coinvolto in diversi progetti di ricerca e in servizi operativi di produzione cartografica, sia nazionali che europei.
Silvia Aru, geografa, ricercatrice a tempo determinato di tipo a, ha conseguito il dottorato di ricerca in Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine a Trieste (2009). Si occupa in particolar modo di dinamiche migratorie, dei temi della giustizia e dell’inclusione socio-spaziali analizzando sia i processi territoriali che le politiche e la loro attuazione a diverse scale (europea, nazionale e locale). Ha maturato esperienze di ricerca, in particolar modo empirica, in vari contesti italiani (Firenze, Cagliari, Torino, Ventimiglia), oltre che esteri (Vancouver, Rio de Janeiro, Amsterdam), in ambito accademico e non. Ha recentemente concluso un progetto di ricerca Marie-Curie (IF) presso l’Università di Amsterdam (2018-2020) sulla gestione e sull’impatto del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Unione Europea dal titolo: “A place for the asylum-seekers (PASS). European migration policies and their socio-spatial impacts”. È membro del consiglio direttivo dell’Associazione dei Geografi Italiani (AGeI) e co-editor della Rivista Geografica Italiana.
Ombretta Caldarice, ricercatrice a tempo determinato di tipo a in urbanistica, ha conseguito il dottorato in Spatial Planning and Urban Development al Politecnico di Milano (2014). I suoi interessi di ricerca riguardano la teoria della pianificazione e la regolazione urbana in relazione all’integrazione della resilienza urbana nelle forme e nelle attitudini all’innovazione degli strumenti urbanistici. È membro del Centro Interdipartimentale Responsible Risk Resilience Centre (R3C) del Politecnico di Torino cui contribuisce supportando gli Enti di Governo del Territorio nella transizione verso la resilienza. Dal 2015, è associated coordinator del working group “Risk Management and Adaptation” della rete di ricerca RESURBE - International Program on Urban Resilience. Dal 2018, è docente e membro del comitato degli esperti dell’Intensive Training on Urban Resilience (University of Southern Denmark).
Nadia Caruso, pianificatrice, ricercatrice a tempo determinato di tipo b in urbanistica, ha conseguito il dottorato al Politecnico di Torino e si occupa di politiche abitative, processi di rigenerazione urbana e governance delle aree metropolitane. Recentemente ha coordinato il progetto di ricerca URbANIsM - Urban RegenerAtioN Innovative Model in collaborazione con l'Università di Newcastle (UK). Ha preso parte a progetti di ricerca nazionali e internazionali sul tema della governance territoriale e dei cambiamenti delle dinamiche socio-economiche nelle città metropolitane (PRIN, ESPON). Ha collaborato allo sviluppo del Piano Territoriale della Regione Piemonte e a diversi progetti comunitari (URBACT, INTERREG e Life Long Learning).
Federico Cavallaro (PhD) è professore associato di Trasporti e membro del Transport Research for Innovation and Sustainability research group (TRIS). Dal 2010 al 2019 ha lavorato presso Eurac Research, in qualità di ricercatore senior, leader del gruppo di ricerca “Mobilità Sostenibile” e responsabile di diversi progetti europei e locali legati alla mobilità. I suoi interessi scientifici includono la valutazione degli impatti infrastrutturali sul territorio, le esternalità dei trasporti (in particolare le emissioni di gas serra), la valutazione dei sistemi di trasporto, delle infrastrutture e dei piani della mobilità, il trasporto merci (con un focus sul trasporto combinato), la mobilità nelle aree a domanda debole e lo studio di accessibilità.
Mesut Dinler, ha conseguito il dottorato di ricerca in Beni Architettonici e Paesaggistici presso il Politecnico di Torino. Ha partecipato a diversi progetti internazionali, tra cui progetti coordinati dal Getty Conservation Institute (USA), dall'Associazione per la Protezione del Patrimonio cClturale (Turchia) e dalla Fondazione storica di Charleston con US/ICOMOS (USA). In qualità di ricercatore a tempo determinato di tipo a, è attualmente impegnato nella gestione di progetti di ricerca legati al tema del patrimonio culturale finanziati dalla Commissione Europea ed è 2022 Fellow per ICCROM. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla storia urbana e architettonica, il ruolo politico e sociale del patrimonio culturale e le digital humanities. Su questi temi, ha pubblicato in diverse riviste a diffusione internazionale – tra cui Urban History, Sustainability, J. of Cult. Her. Manag. and Sust. Dev., Int. Jour. of Hist. Archaeo., Aistarch, ArcHistor – ed è autore della monografia “Modernization through Past” (ETS, 2019).
Elena Pede, è ricercatrice a tempo determinato in Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino dove insegna Seismic risk and spatial planning. Oltre alle tematiche del rischio, del cambiamento climatico e della resilienza nella sua attività di ricerca si occupa di rigenerazione urbana e alle trasformazioni urbane. Ha pubblicato di recente, oltre ad articoli in riviste, Planning for Resilience. New Paths for Managing Uncertainty (Springer, 2020).
Emma Salizzoni, dottore di ricerca in Progettazione Paesistica (Università degli Studi di Firenze), è ricercatore a tempo determinato di tipo b in Architettura del paesaggio. I suoi interessi di ricerca riguardano il ruolo del progetto di paesaggio per il disegno e la gestione delle interazioni tra risorse naturali e città. Membro dal 2007 del Centro Europeo di Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali del DIST e, dal 2014, della World Commission on Protected Areas (International Union for Conservation of Nature).